Quarto giorno di sciopero della fame. Che futuro ai nostri figli?

Vedi lo streaming 24h

Quarto giorno di sciopero della fame degli allevatori
Paolo Carlino: che futuro diamo ai nostri figli?
Questa sera alle 19 Assemblea al comune di Casal di Principe con gli avvocati e il Soccorso Contadino

Martino Carlino, figlio di Paolo

Casal di Principe, 21.5.22 –  Se c’è qualcuno che sa cosa vuol dire fare i conti con il fallimento del Piano di eradicazione della Brucellosi e della TBC, sono gli allevatori che, a più riprese (alcuni di loro anche 4 volte) hanno visto macellare l’intera stalla per poi doverla ripopolare, affrontando spese enormi e facendo i conti con il venire meno del Patrimonio Genetico su cui avevano investito. Uno di questi è Paolo Carlino, allevatore a Borgo Appio di Grazzanise, 54 anni, moglie e due figli, allevatore da 50 anni di una antica famiglia di allevatori.

“Mio figlio Velislav, venti anni, appena arrivato in Italia dalla Bulgaria si è subito innamorato delle bufale; da sette anni prima di andare a scuola tutte le mattine va in stalla ad accudire gli animali. Martino, di 7 anni, appena ha iniziato a camminare è entrato in stalla che è oggi la sua prima fonte di giochi. Come è accaduto a me da bambino e come accadrebbe a tutti i bambini del mondo non ci si può non innamorare di questi straordinari animali curiosi, intelligenti e comunicativi. Non potete nemmeno immaginare cosa significhi per noi allevatori vederli andare al macello, tantomeno potete immaginare cosa significhi sapere che nella maggior parte delle volte quegli animali che hai cresciuto fin da piccoli non erano positivi alla brucella o alla tbc” racconta Paolo nella sua intervista che va in diretta oggi nella trasmissione quotidiana in onda alle 19.50 a cura di Iafue Perlaterra (la web radio tv dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare in live dalla pagina fecebook.com/altragricoltura) e che può essere rivista da domani nel sito alla pagina dedicata

Paolo, che è anche Presidente della Lega Bufalina una delle Associazioni che compongono il Coordinamento Unitario e che è stato per 24 ore in sciopero della fame al presidio nel Centro Don Milani, conduce da molti anni una battaglia per difendere la sua azienda e quella dei suoi colleghi. Anni fatti di denunce , ricorsi, mezze vittorie e tante sconfitte, anni che, però non lo hanno scoraggiato e, pur avendo avuto due abbattimenti della stalla, Paolo continua ad allevare profondamente convinto di doverlo fare, innamorato dei suoi animali. “Quale futuro stiamo lasciando ai nostri figli? Quelli di una mozzarella prodotta dall’industria o creata dalla sintesi in qualche laboratorio?” è la sua amara domanda.

Francesco Geremia – CNA Campania Nord

Alle 19 di oggi lo sostituisce per avvicendarsi fino alle 19 di domani 22 maggio, Francesco Geremia Segretario Generale  per la Campania Nord della CNA (la Confederazione Nazionale Artigiani, la più importante associazione sindacale degli artigiani). Presenza importante quella di Francesco Geremia perchè rende materialmente e fisicamente visibile la presenza dei tanti che, oltre agli allevatori, producono e lavorano nella filiera della mozzarella di bufala come sono, per esempio, i trasformatori artigianali che con i loro caseifici garantiscono quotidianamente la produzione.

Intanto al presidio,  prosegue lo sciopero della fame ad oltranza del portavoce Gianni Fabbris. Fabbris, che è arrivasto al suo quarto giorno di sciopero della fame in cui si nutre solo con un cappuccino, fa sapere che non lo interromperà fino a quando le richieste di incontro al Presidente De Luca ed ai Ministri Speranza e Patuanelli non saranno esaudite.

Tutto il presidio questa sera alle ore 19 si sposta nella Sala Consiliare del Comune di Casal di Principe per tenere un importante incontro pubblico dal titolo “GIUSTIZIA, condizione per risolvere la brucellosi e la tbc”. L’incontro pubblico vedrà la partecipazione dell’Avvocato Vincenzo Scolastico che spiegherà a che punto sono le denunce penali in corso e dell’Avvocato Antonio Sasso che farà il punto sui ricorsi al TAR ed alla Corte dei Conti. La serata sarà, anche, l’occasione per presentare l’apertura dello sportello del Soccorso Contadino, associazione di tutela tecnico-legale e di solidarietà attiva che da lunedi sarà un punto di riferimento concreto offerto agli allevatori sempre più esposti agli effetti di un piano responsabile di aver prodotto molti problemi al territorio ed alle comunità.

Il Soccorso Contadino sarà presentato dall’Avvocato Antonio Melidoro (coordinatore nazionale) e dall’Avvocato Francesco Di Tella (responsabile del nodo territoriale del Casertano)

Il progamma dell’iniziativa alla pagina  https://altragricoltura.net/coordinamento-bufale/le-azioni-legali-e-il-mutuo-soccorso/  e le in formazioni con il programma delle attività dello sportello del Soccorso Contadino nel sito https://soccorsocontadino.it/apre-il-nodo-di-caserta-e-lo-sportello-del-soccorso-contadino-a-casal-di-principe/

Paolo Carlino al presidio del Centro Don Milani

Apre il nodo di Caserta e lo sportello del Soccorso Contadino a Casal di Principe

Il Centro Don Milani in Via Giacosa a Casal di Principe

Dopo anni di iniziative da diversi soggetti nel territorio casertano, nel mezzo della mobilitazione che da mesi si sta sviluppando attorno al Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, il Soccorso Contadino apre uno sportello ed un nodo di iniziativa nell’area casertana.

Il nodo del Soccorso Contadino è promosso dal Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino.

Lo sportello è collocato presso il Centro Don Milani in Via Giacosa a Casal di principe in un bene confiscato alla camorra, luogo simbolico della ricostruzione di quella cultutra della legalità fondata sulla giustizia al fondamento dei principi costitutivi del Soccorso Contadino e di tutto il movimento di Altragricoltura di cui è parte.

Questi gli obiettivi principali dello sportello e del nodo:

  • offrire agli allevatori del territorio un servizio di ascolto / orientamento tecnico-legale per accrescere e sviluppare la capacità delle aziende di gestire la propria attività nell’applicazione dei piani sulla brucellosi e la tbc
  • costituire una rete di tecnici convenzionati sulla base di un protocollo etico e operativo per offrire servizi di assistenza tecnico/legale
  • ricevere segnalazioni di malfunzionamenti, soprusi, minacce o illegalità per agire conseguentemente nelle sedi adeguate
  • promuovere e gestire (anche in concerto con altri soggetti) attività divulgative e di formazione sugli aspetti applicativi delle norme e su come sviluppare la capacità di autodifesa consapevole
  • promuovere la cultura della legalità e dell’antimafia
  • promuovere e costituire una rete di solidarietà e di mutuo soccorso per intervenire a sostegno degli allevatori, delle loro famiglie, delle persone che vivono nelle aree rurali in difficoltà sociale ed economica
  • istituire spazi e strumenti di confronto e collaborazione tecnico/giuridica fra legali e tecnici per socializzare, confrontare e condividere le esperienze accrescendo la capacità dei singoli e del territorio di sviluppare le iniziative
  • offrire al Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino i supporti tecnici e operativi per sostenere le vertenze e le proposte
  • rappresentare sul piano tecnico operativo gli interessi delle aziende bufaline nelle sedi opportune per farvi valere i diritti

Per gestire lo sportello di assistenza viene costituito un Nodo provinciale del Soccorso Contadino formato da allevatori, esperti e legali in applicazione dello Statuto ed a coordinarlo il Direttivo Nazionale ha affidato il compito a Francesco Di Tella, avvocato e componente di una famiglia di allevatori di bufale.

Lo sportello del Soccorso Contadino di Casal di Principe è gestito dal Nodo Provinciale ed è dedicato particolarmente ai problemi dell’allevamento bufalino, si dota di un regolamento pubblico ed opera secondo un orario e modalità che vengono diffuse sul territorio.

La mail di contatto per lo sportello del Soccorso Contadino di Casal di Principe è: salviamolebufale@soccorsocontadino.it

Lo sportello di Casal di Principe viene presentato il 21.5.22 nella Sala Consiliare

scarica l’invito in pdf

23.5.22 Incontro con i sindaci a San Cipriano d’Aversa

Il Movimento Salviamo la Bufala incontra i sindaci nella Sala Consigliare del Comune di San Cipriano di Aversa per fare il punto nel mentre si sta sviluppando lo sciopero della fame presso la NCO a Casal di Principe

scarica la locandina in pdf

Scarica il pdf dell’invito con la lettera ai sindaci

#abbiamofamediritti – terzo giorno

Vedi lo streaming 24h

#FAMEDIDIRITTI Terzo giorno di sciopero della fame degli allevator
Con Fabbris è la volta degli allevatori D’Agostino e Carlino
Inviate le richieste di incontro ai ministri Speranza e Patuanelli ed al Presidente De Luca
SENZA INCONTRI CON DE LUCA E I MINISTRI NON CI FERMIAMO

Casal di Principe, Presidio degli allevatori presso il Centro Don Milani – 20 maggio 2022, ore 11

Terzo giorno di sciopero della fame per Gianni Fabbris che continua ad alimentarsi solo con un cappuccino la mattina e che, a nome del Coordinamento Unitario In Difesa del Patrimonio Bufalino di cui è portavoce, ha firmato due lettere che fissano due dei principali obiettivi dello sciopero della fame in corso.

La prima è una richiesta di incontro al Ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, e della Salute, Roberto Speranza. Nella missiva ai due ministri, sottolineando che da tempo sono stati richiesti gli incontri ma non sono mai stati concessi, Fabbris sottolinea “ci sono molte ragioni perchè voi, che siete i massimi esponenti di governo sulla materia, ascoltiate le ragioni degli allevatori in mobilitazione da mesi; la prima è che, nel vostro interesse e di quello dei cittadini tutti, non potete  ascoltare solo il punto di vista di chi ha gestito fin qui un piano fallimentare che ha aumentato la brucellosi in provincia di Caserta, mentre ha già fatto chiudere un terzo delle aziende ed ha inutilmente massacrato centinaia di migliaia di animali di cui sono poi risultati effettivamente positivi solo un campione dell’1,4%. Le proposte del Coordinamento Unitario (che associa decine di associazioni territoriali e nazionali dalla lunga e consolidata esperienza) sono fondate su solide basi scientifiche e su un approccio metodologico consolidato in molte esperienze nazionali e internazionali che hanno affrontato e debellato la Brucellosi e la TBC al contrario di quello che in Campania ha portato al fallimento”.

La seconda missiva è stata indirizzata al Presidente De Luca cui il Coordinamento ricorda le tre richieste avanzate da tempo: “sospendere l’applicazione del Piano inapplicabile della Regione fino a ricostituire le condizioni di un confronto per risolvere i problemi; aprire il confronto direttamente presso la Presidenza della Regione; sostituire gli attuali tecnici/esperti chiamati a ispirare e monitorare il Piano per manifesto fallimento di quello precedente”. Al Presidente De Luca, Fabbris rinnova l’invito a scendere in campo per contribuire “a ricostruire il clima di fiducia fra le istituzioni e gli allevatori incrinato dall’applicazione del vecchio piano e incamminarsi su una via condivisa a garantire la migliore efficacia dell’eradicazione e dello sviluppo sia nell’interesse della salute dei cittadini, che in quella degli allevatori e di un comparto strategico come è quello della filiera bufalina”.

In tutte e due le missive, viene ricordato che lo sciopero della fame è vincolato ad avere i due incontri e che, dunque, Gianni Fabbris “interromperà lo sciopero solo se si realizzeranno i due incontri proseguendo, altrimenti, ad oltranza continuerà a non assumere cibo”.

Lo sciopero ad oltranza di Gianni Fabbris accompagna quello di molti allevatori che si stanno alternando e si alterneranno in sciopero della fame per 24 ore (dalle ore 19 alle 19 del giorno successivo) nella stanza del Centro don Milani a Casal di Principe (presso la NCO, in Via Giacosa).

Dopo Mario Marzano (allevatore di Castel Volturno che ha descritto il futuro cone “un arcobaleno senza colori”), da ieri sera è la volta di Pasquale D’Agostino, allevatore a Borgo Appio: “Dopo anni di sacrifici ero riuscito ad avere una stalla con un alto valore di selezione genetica. Da un anno e mezzo, dopo aver avuto gli abbattimenti di tutti gli animali , oggi potrei ripartire ma, se non cambia il Piano, non lo farò e come me siamo in molti. Ho un dubbio che mi fa salire una grande rabbia. Forse è proprio quello che vogliono? E, allora, perchè non ci dicono chiaramente che vogliono farci chiudere invece di inventarsi la scusa della Brucellosi e della TBC?” (la sua intervista completa viene mandata in diretta alle ore 19 sul canale facebook.com/altragricoltura ed è successivamente pubblicata nel sito dedicato)

L’Agenda della giornata prevede, fra l’altro, un incontro in serata con le imprese del territorio sia allevatrici che della trasfromazione per approfondire con esperti e tecnici i progetti per rilanciare il comparto riconvertendolo verso mo9delli agroecologici e verso la efficacia dei modelli di impresa.

I materiali, le interviste, i documenti e le storie di quella che si annuncia comne una lunga iniziativa che si fermerà solo se il Coordinamento avrà le risposte che il territorio merita, sono alle pagine del sito https://altragricoltura.net/famedidiritti.

#abbiamofamediritti – secondo giorno

Vedi lo streaming 24h

#FAMEDIDIRITTI – secondo giorno di sciopero della fame
Mario Marzano: per me il futuro è un arcobaleno senza colori

Ricchissima la prima giornata della nuova mobilitazione messa in campo dal Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino che si è avviata il 18 maggio per proseguire ad oltranza fino al raggiungimento degli obiettivi (vedi). ovvero fino a quando le istituzioni non daranno risposte all’altezza dei problemi irrisolti che fin qui non hanno saputo affrontare.

Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento  (che condurrà ad oltranza lo sciopero astenendosi da qualsiasi cibo) è stato affiancato nello sciopero della fame da Mario Marzano, allevatore quarantacinquenne di Castel Volturno.

Le storie di tutti coloro che si aggiungeranno allo Sciopero della Fame alternandosi nell’affiancamento a Gianni Fabbris, vengono raccolte nel sito dedicato dove, fra l’altro, viene documentata la ricca agenda di iniziative, la attività quotidiana, la diretta live dalla stanza in cui si svolge lo sciopero e gli strumenti della campagna che lo sostiene, le news e gli aggiornamenti.

Molti sono  gli allevatori e i cittadini che si propongono in queste ore di coinvolgersi nella mobilitazione e l’elenco delle persone che si aggiungeranno lo sciopero della fame è sempre più lungo, cosi come sempre più articolata l’agenda della mobilitazione che (oltre ai due “sindacali” rivolti al Governo Nazionale” ed al Presidente De Luca, ha due importanti tappe: organizzare la manifestazione nazionale a Roma per “Salvare le Bufale e l’agroalimentare italiano” e lanciare la campagna internazionale “Do you like Mozzarella? Let’s save the Mediterranean Buffaloes”).

Mario Marzano al presidio di Casal di Principe

Mario Marzano, ha, testimoniato la sua storia in una bella intervista che radio Iafue manderà in diretta questa sera 19 maggio a partire dalle 18.50 per fare il punto della giornata e per consentire l’avvicendamento con un altro allevatore (la trasmissione alla 18 in diretta streaming sul canale facebook.com/altragricoltura e potrà essere rivista e scaricata dalle pagine altragricoltura.net/famedidiritti).

Mario racconta delle tante speranze con cui insieme al fratello Giovanni ha raccolto il testimone dell’azienda dal padre; speranze infrante quando, circa tre anni fa, ha subito l’abbattimento totale di tutta la stalla di circa 350 animali. Racconta gli anni difficili, racconta di come “i 4 soldi degli indennizzi li ho reinvestiti per realizzare le misure di biosicurezza”. Misure (recinti, stalle moderne, mungitrici a norma, ecc) che vanno terminati ma che sono già  costati ben oltre gli indennizzi e che sono state realizzate “dando fondo ai risparmi di famiglia e facendo debiti”.  Debiti per cui ora il rischio della chiusura è reale, come lo è per tanti altri suo colleghi e come lo è già stato per le 300 aziende che hanno già chiuso negli anni scorsi per effetto del Piano della Regione Campania.

Pasquale D’Agostino – Allevatore

Tre anni complicati, senza reddito perchè l’azienda è senza animali ma con costi altissimi da sostenere. Con le banche pronte a chiederti i rientri senza concederti dilazioni perché sanno che non hai reddito. “Tre anni di inferno entrando tutte le mattine nella stalla in cui sono nato ed in cui ho cresciuto gli animali con il biberon, senza sentire più i suoni. i rumori e gli odori della loro presenza. Tre anni con l’ansia che cresce e il futuro che sembra un arcobaleno senza colori”. Anni, racconta Marzano, “in cui le istituzioni e la politica hanno fatto solo promesse vuote come sono state finora quelle dell’Assessore Caputo che mi aveva garantito il ripopolamento come promessa personale. Promessa non mantenuta”.

Nella trasmissione delle 19 di oggi (19 maggio), oltre l’intervista completa a Mario Marzano, Iafue PerlaTerra ospiterà, anche, l’avvicendamento di Mario nello sciopero della fame con il suo collega Pasquale D’Agostino, un servizio sulla forte e partecipata iniziativa tenuta ieri sera nella Sala Consiliare del Comune di Casapesenna e le altre iniziative in preparazione con i sindaci del territorio a partire da quella che si terrà lunedi sera 23 maggio nel Comune di San Cipriano d’Aversa.

L’assemblea di Casapesennza del 17 maggio 2022

#abbiamofamediritti – primo giorno

Vedi lo streaming 24h

Inizia oggi la nuova iniziativa del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino. Oggi (18 maggio 2022) a Casal di Principe presso il Centro Don Milani (il bene confiscato alla Camorra, gestito dal Consorzio NCO, collocato al piano alto in cui è stato installato il presidio degli allevatori del Movimento Salviamo le Bufale ).

Mario Marzano

Dalle ore 19 di oggi, Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento Unitario, insieme ad una serie di allevatori che si avvicenderanno durante i diversi giorni, è in sciopero della fame che proseguirà ad oltranza fino a quando non si realizzeranno i due obbiettivi immediati che gli allevatori di bufala Casertani si sono posti:
– ottenere l’incontro da mesi richiesto ai ministri dell’agricoltura (Patuanelli) e della salute (Speranza) per chiedere un intervento risolutivo in favore dei cittadini e del territorio
– ottenere risposte dal Presidente Vincenzo De Luca sulle richieste avanzate negli ultimi due mesi (sospensione della delibera che ha proposto il nuovo piano sulla brucellosi e la tbc; aperura del confronto per ricostruire un clima di collaborazione presso la Presidenza; sostituzione del gruppo dei tecnici/esperti chiamati a ispirare e gestire il piano per manifesto fallimento nella gestione del piano precedente)

Gianni Fabbris (che oltre ad essere il portavoce del Coordinamento Unitario è, anche, il presidente onorario nazionale di Altragricoltura e il Coordinatore dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare) si asterrà dal consumare ogni cibo ad oltranza (fino al raggiungimento degli obiettivi) consumando solo acqua e, al mattino, un cappuccino, dovendo assumere alcuni zuccheri in ragione della sua patologia e del mantenimento della terapia diabetologica cui è sottoposto.

Ad affiancare Gianni Fabbris, si aggiungeranno ogni giorno (a partire dalle ore 19 e fino alle ore 19 del giorno successivo) allevatori e produttori artigianali, che, a rotazione, si asterranno per 24 ore dal consumo del cibo.

Si affianca, oggi, Mario Marzano, allevatore (45 anni) di Castel Volturno, figlio di una famiglia di allevatori, conduce quello che resta della sua azienda bufalina con il fratello.

Mario Marzano all’ingresso del Presidio di Casal di Principe

“Ogni volta che vado in stalla mi prende l’angoscia e provo profondi attacchi di ansia nel vedere le stalle vuote senza animali) racconta Mario, spiegando di avere avuto fra il 2018 e il 2019 l’abbattimento di tutti gli animali che da sempre popolavano l’azienda.

Nel tentativo di apparire “scientifico, oggettivo e neutrale” i tecnici che hanno fin’ora gestito il piano che avrebbe dovuto risolvere i problemi della Brucellosi, lo chiamano “stamping out” (forestiesismo inglese per nascondere sotto le spoglie del linguaggio scientifico la realtà del massacro di tutti gli animali nella stalla).

Sta di fatto che nella stalla di Mario non ci sono più animali e che, nonostante siano in corso gli investimenti per realizzare misure costosissime per la “biosicurezza dell’azienda”, non sarà possibile il ripopolamento degli animali per effetto delle assurde regole punitive e illogiche del Piano che la Regione vorrebbe imporre.

Il risultato è che Mario è titolare di un’azienda che da 4 anni non produce reddito, dovendo continuare a pagare costi, oneri, impegni, tasse come se fosse in produzione nella speranza di potere (prima o poi) ripartire.

Speranza sempre più lontana che consegna a Mario ed alla sua famiglia la realtà di un fortissimo indebitamento che lo lascia in crisi fino al rischio di dover chiudere se non saranno messe in atto soluzioni capaci di restituire dignità al continuare il lavoro.

La storia di Mario e della sua famiglia sarà raccontata nella giornata di domani nel sito di Altragricoltura alle pagine dedicate allo sciopero della fame. Così avverrà tutti i giorni, con il racconto di quanti si succederanno e avvicenderanno nell sciopero della fame a fianco a Gianni Fabbris, grazie al lavoro del team di Radio Iafue PerlaTerra, la web/radio-tv dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare.

Come ogni giorno, anche questa sera, inoltre, segnaliamo l’evento della giornata di cui daremo conto con un Comunicato Stampa dedicato: alle ore 20 il Coordinamento Unitario tiene un’assemblea pubblica presso la Sala Consiliare del Comune di Casapesenna con il Sindaco. L’incontro (uno dei tanti che sono programmati nei comuni dell’Area) ha l’obiettivo di promuovere la partecipazione alla manifestazione nazionale a Roma e la campagna dal titolo: “TI PIACE LA MOZZARELLA? ALLORA SALVIAMO LE BUFALE”

vedi e scarica il pdf dell’iniziativa

#abbiamofamedidiritti. Riprende lo sciopero della fame.



Casal di Principe 17 maggio 2022. com.stampa

“Dalla politica tutto tace e allora, come annunciato, riparte lo sciopero della fame”, ha dichiarato il portavoce del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino confermando che in queste ore sono state assunte le decisioni operative per sostenere la nuova iniziativa del Movimento Salviamo le Bufale e che sta procedendo speditamente il lavoro organizzativo per attuarle.

Tre gli obiettivi della fase della mobilitazione che si apre da oggi.

Il primo è quello di sostenere ed estendere la campagna di informazione nazionale e internazionale perché i cittadini italiani ed europei sappiano la verità su quanto sta accadendo e sui rischi che corrono; la campagna “Ti piace la mozzarella? Allora salviamo le bufale!” sarà accompagnata da due petizioni. Quella già in corso al Presidente della Repubblica e quella che verrà lanciata nei prossimi giorni in 6 lingue diverse che chiede all’Europa di intervenire urgentemente.
Il secondo è la richiesta di incontro urgente ai Ministri dell’Agricoltura e della Salute (più volte inutilmente interpellati in questi mesi) perché rispondano alle richieste avanzate dal territorio e dagli allevatori; richiesta accompagnata da un appello ai Parlamentari ed alle forze politiche perché “dicano una parola chiara su quanto sta accadendo nel Casertano”.
Il terzo è ottenere dal Presidente Vincenzo De Luca le risposte che finora non ha dato (sospensione del Piano per riaprire il confronto per la condivisione, riapertura del confronto direttamente in Presidenza, sostituzione della struttura degli esperti che ha già fallito nella gestione del vecchio piano e che non offre condizioni di garanzia per soluzioni efficaci e condivise).

Per ottenere questi tre obiettivi si avvia con oggi una fase nuova della mobilitazione che porterà a tenere nelle prossime settimane una Manifestazione a Roma chiamando alla partecipazione il territorio e gli allevatori casertani sugli obiettivi specifici della vertenza territoriale ma, anche, tutti coloro che si riconoscono nell’obiettivo di rivendicare con forza un modello agroalimentare fondato sulla conversione agroecologica, la valorizzazione e i diritti del lavoro, dei nostri allevatori, agricoltori e braccianti contro e oltre la deriva di un Made in Italy fatto di marchi speculativi e industriali che cancella la storia e le ragioni della nostra storia agricola. Rischio che diventerà certezza per gli allevatori di Bufala Casertani se non si porrà urgentemente rimedio alle distorsioni contenute nel nuovo Piano della Regione.

Dopo aver depositato nei giorni scorsi i ricorsi al TAR contro il Piano, il percorso si sviluppa ulteriormente con il Nuovo Sciopero della fame che si avvierà da domani sera alle 20 in occasione di una assemblea pubblica nella Sala Consiliare del Comune di Casapesenna e che sarà scandito da una fitta agenda di iniziative. Iniziative che verranno annunciate in un comunicato dettagliato nella mattinata del 18 maggio.

IL nuovo sciopero della fame sarà realizzato direttamente da Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, Presidente Onorario nazionale di Altragricoltura e portavoce dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare. Fabbris sarà affiancato da una serie di allevatori che si alterneranno impegnando un vasto numero di imprese del territorio.

Gianni Fabbris, annunciando che l’Evento Pubblico che si terrà nella Sala Consiliare del Comune di Casapesenna  il 18 sera alle ore 20 ( solo uno degli incontri che si terranno nei comuni nei prossimi giorni) sarà anche l’occasione di presentare le altre persone che con lui sosterranno lo sciopero della fame, sottolinea: “Nostro obiettivo è riportare a serenità il rapporto fra istituzioni e allevatori ricostruendo un clima di fiducia e collaborazione venuto meno . Perché questo sia possibile occorre aprire un confronto vero e non quella pantomima che la Regione sta mettendo in scena chiamandola – comitato per la trasparenza -; la fiducia si ricostruisce con la trasparenza e la responsabilità e riconoscendo che il vecchio piano ha fallito e il nuovo non può essere in continuità. Noi abbiamo responsabilmente e senza equivoci messo in campo le proposte di soluzione. Stiamo ancora attendendo le risposte “.

Primo giorno di sciopero della fame a Casal di Principe

Com stampa – Casal di Principe 11.1.22 – ore 18

Primo giorno di sciopero della fame degli allevatori di bufala a Casal di Principe
L’agenda di domani 12 gennaio

Due le prime persone che hanno iniziato da oggi alle 15 lo sciopero della fame a Casal di Principe in nome di tutti gli allevatori riuniti nel Coordinamento Unitario Difesa del Patrimonio Bufalino: Adriano Noviello e Giuseppe (Peppe) Pagano.

Adriano Noviello, allevatore a Migliano Montelungo, 33 anni. laureando in tecnologia agraria a Portici, e titolare di una azienda bio svolge una importante attività di supporto tecnico alle aziende agricole Casertane ed è un profondo conoscitore della loro condizione.

Adriano è, anche, animatore di molte iniziative sociali in difesa del settore ed è presidente e collante dell’Associazione Tutela Allevamento Bufala Mediterranea. che associa oltre 300 aziende e che è stata alla testa dei due cortei di protesta con i trattori che hanno sfilato nelle strade del Casertano nei mesi scorsi.

Peppe Pagano (che è comunque entrato in sciopero della fame pur essendo in viaggio per aver partecipato ad un triste lutto), ha 45 anni ed è uno dei più conosciuti attivisti dell’impegno anticamorra nel territorio . Peppe vive a Casal di Principe, è insegnate di sostegno ed è tra i fondator di NCO Nuova Cucina Organizzata (risotarnte e pizzeria sociale in un bene confiscato alla Camorra) e del Nuovo Consorzio Organizzato, è anche volontario impegnato nel Comitato Don Peppe Diana.

Da tempo Peppe Pagano è impegnato a sostenere le ragioni degli allevatori e del territorio. “La mia scelta di mettere in campo lo sciopero della fame a fianco degli allevatori” sostiene “chiama direttamente in causa tutti i cittadini del territorio a partecipare ed a difendere la comunità”

Nella Conferenza stampa, Gianni Fabbris e Adriano Noviello hanno sottolineato i motivi e le ragioni della mobilitazione di cui hanno, anche, illustrato le prime modalità organizzative spiegando che l’obiettivo è attrezzarsi per essere in campo fino al raggiungimento degli obiettivi ovvero, almeno fino a quando da parte delle istituzioni nazionali e regionali non arriveranno le risposte alle proposte avanzate dagli allevatori in mobilitazione nei mesi scorsi.

Terminata la Conferenza stampa, si è tenuto un primo incontro di coordinamento partecipato da circa venti rappresentanti di diverse realtà degli allevatori e delle associazioni componenti il Coordinamento che ha concretamente messo in campo due primi strumenti operativi: il gruppo di lavoro sulla comunicazione che ha il compito di avviare e coordinare la campagna “Sulle Bufale raccontiamo la verità” e un gruppo di contatto con il compito di coinvolgere le diverse associazioni e realtà sociali del territorio.

Il gruppo di coordinamento ha programmato l’agenda di domani 12 gennaio.

Nella mattinata di domani viene inviato ai sindaci del territorio che nei mesi scorsi hanno prodotto atti di sostegno e solidarietà alla mobilitazione degli allevatori un invito a incontrare gli allevatori presso il luogo dove è in atto lo sciopero della fame per condividere ulteriori iniziative. Così pure sarà prodotto un invito alle Associazioni

Nel pomeriggio di domani 12 gennaio alle ore 17 una delegazione del Coordinamento rappresentata dai responsabili delle 5 associazioni costituenti (Altragricoltura, Ass. Tutela Allevamento Bufala Mediterranea, Ass. Amici della Bufala, Lega Allevatotori Bufalini e SIAAB) si recherà a Napoli presso la sede dell’Assessorato all’agricoltura su invito dell’Assessore Nicola Caputo insieme alle tre organizzazioni che si sono aggiunte partecipando al Gruppo Cooperazione Bufala (la CNA Campania, Agrocepi e Acli Terra Caserta).

“L’incontro con la Regione Campania” ha sostenuto Gianni Fabbris a nome di tutto il Coordinamento e del Gruppo di Cooperazione “è un importante passaggio cui noi andiamo offrendo due opportunità che, speriamo, la politica sappia cogliere: l’unità del movimento degli allevatori e dei loro alleati che hanno trovato la sintesi fra le loro posizioni e la trasparenza e chiarezza del progetto di cui sono portatori”

Presso la sala riunioni del Centro Don Milani dove si sta svolgendo lo sciopero della fame (Via Giacosa 25 a Casal di Principe) dalle ore di 18 di domani è convocata l’assemblea degli allevatori che attenderanno il ritorno della delegazione dall’incontro con l’Assessore Caputo per valutare il percorso.

Dalle ore 19 di domani (come sarà per tutte le sere) è programmata una trasmissione in diretta web su Iafue Perlaterra, la web Radio Tv dell’Alleanza Sociale poer la Sovranità Alimentare che darà conto delle attività della giornata (www.facebook.com/iafue.radiotv | https://www.youtube.com/iafueperlaTerra)

Per ogni contatto e informazione salviamolebufale@altragricoltura.net


Il video della Conferenza stampa di avvio dello sciopero della fame tenuto l’11 gennaio 2022

Sciopero della fame a Casal di Principe. Così inizia la nuova fase della mobilitazione

Invito alla stampa: martedi 11 gennaio ore 15 un gruppo di allevatori inizia lo sciopero della fame, per conto delle associazioni costituenti il Coordinamento Unitario e a nome degli allevatori in mobilitazione per difendere il patrimonio bufalino dall’irresponsabile e inutile mattanza e dalla speculazione finanziaria.

Lo sciopero della fame è uno dei passaggi con cui  si avvia una nuova fase della mobilitazione messa in campo dal Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Bufalino e ha tre obiettivi principali:

– Sostenere le richieste del movimento degli allevatori che da tempo propone la discontinuità con il fallimentare piano messo in atto negli ultimi anni per sostituire l’irresponsabile e inutile mattanza con un piano fondato sulla prevenzione e la vaccinazione

– Lanciare una campagna nazionale e internazionale che racconti la verità su quanto sta avvadendo a Caserta e in tutta l’area DOP della mozzarella di Bufala raccontando a tutti i cittadini le ragioni degli allevatori e dei trasformatori artigianali schierati a difendere il territorio, il lavoro, le aziende, la salute dei cittadini e il benessere degli animali

– Ottenere al Governo Nazionale ed alla Regione Campania l’apertura di un confronto sulle proposte che i movimenti degli allevatori hanno messo in campo nel tempo fin qui rimaste inascoltate per tutelare un settore così strategico per l’intero agroalimentare del mezzogiorno e di tutto il Paese decisivo per il Made in Italy

Lo sciopero della fame si avvia in uno dei luoghi simbolo della battaglia contro la camorra e per la legalità del Casertano, al Centro Don Milani di Casal di Principe (c/o la Nuova Cucina Organizzata in Via Giacosa, 25) per poi spostarsi nei prossimi giorni in altri siti e nel territorio dell’area, con l’obiettivo di coinvolgere la comunità locale e le istituzioni di territorio superando ogni divisione politica.

Due sono le prime persone che (ad oltranza) entreranno in sciopero, fortemente determinate a condurlo fino a quando agli allevatori dell’area della mozzarella di bufala dop non saranno date garanzie che si mettono in campo quelle risposte che finora non sono arrivate.

Alle due persone che concretamente si impegnano lo sciopero della fame si aggiungeranno quotidianamente gruppi di allevatori e di altri soggetti che si aggiungeranno all’iniziativa e verrà attrezzato un gruppo tecnico di coordinamento e supporto formato da volontari e operatori di diverse associazioni mentre è previsto un fitto calendario di incontri e iniziative di mobilitazione.

“L’azione che si avvia domani” fanno sapere dal Coordinamento Unitario per Difesa del Patrimonio Bufalino “è svolta a nome di tutti gli allevatori in mobilitazione e chiama al sostegno ed a raccolta quanti, territorialmente e nazionalmente, condividono lo sforzo di quanti (agricoltori e allevatori prima di tutto) si stanno battendo per difendere la terra, le mandrie, la dignità di chi produce il cibo. Questa iniziativa è solo la prima di una fase nuova del nostro impegno che punta ad allargare, estendere e rafforzare l’iniziativa inascoltata.”

“La nostra iniziativa non è una semplice protesta, non solo un grido di dolore per allarmare tutti i cittadini del rischio mortale che stiamo tutti correndo ma punta ad ottenere dalle istituzioni il cambio di direzione per come è stata gestita la questione dell’allevamento bufalino e ad ottenere un confronto vero sulle proposte che gli allevatori in mobilitazione nei mesi scorsi hanno avanzato”

Per questo, fanno sapere dal Coordinamento, il Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Bufalino ha accettato l’invito dell’Assessore Regionale all’Agricoltura della Campania, On. Nicola Caputo, a tenere un incontro che avverrà mercoledi 11 gennaio alle 17 presso l’Assessorato all’Agricoltura a Napoli.

“Lo consideriamo un gesto importante e utile a costruire il  consenso e il  coinvolgimento prima di tutto di quanti sono chiamati a gestire in prima persona le azioni necessarie. L’apertura del confronto con gli allevatori in mobilitazione è un primo gesto utile;  andremo al confronto senza rinunciare a porre nessuna delle questioni che noi consideriamo strategiche convinti che adesso è il tempo della chiarezza e dell’assunzione di responsabilità.”

Il Coordinamento Unitario Difesa della Filiera Bufalina (costituito fra Altragricoltura, l’Associazione Tutela Allevamento Bufala Mediterranea, l’Associazione Amici della Bufala, la Lega Bufalina e il SIAAB – Sindacato Allevatori Agricoltori Bufalini) andrà all’incontro insieme al Gruppo di Cooperazione Filiera Bufalina cui hanno dato adesione in questi giorni tre importanti realtà associative e sindacali (ACLI TERRA Caserta, Agrocepi e la CNA – Confederazione Nazionale Artigiani della Campania in rappresentanza di molte aziende artigiane di trasformazione e distribuzione).

La Cassetta degli attrezzi della giustizia e della solidarietà del 29.6.21


Rubrica settimanale del Soccorso Contadino in onda tutti i martedì dalle 19 alle 20 su Iafue PerlaTerra, la web RadioTv dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare

SECONDA PUNTATA DEL NUOVO CICLO

Nella puntata del 29 giugno:

I TEMI DELLA PUNTATA

(presenta Maurizio Ciaculli, presidente del Soccorso Contadino)

ALL’INIZIO

L’INDEBITAMENTO DELLE AZIENDE AGRICOLE

Nella puntata

  • Il caso di Decimoputzu (video)
  • l’Avv. Antonio Melidoro (coordinatore del tavolo tecnico del Soccorso Contadino) approfondisce i temi legati all’indebitamento delle aziende agricole

FOCUS

PILLOLE DI DIRITTO E AGROENERGIE

Seconda puntata

  • L’Avvocato Nicola Digennaro (avv. dei diritti umani e dell’ambiente) analizza alcuni aspetti di diritto per capire come attrezzarsi di fronte al tema delle agroenergie

RUBRICA

L’AZIONE LEGALE COME AUTODIFESA

Mentre è in corso una vertenza per difendere gli allevatori di bufale, i trasformatori artigianali, i cittadini e il territorio casertano, sono state presentate alcuni esposti denuncia per accertare le responsabilità sulla gestione della brucellosi

  • Ce ne parla l’Avv. Antonio Sasso che ha assistito Altragricoltura e alcuni allevatori nel deposito degli esposti-querela

FOCUS

CHI PENSAVA CHE FOSSE FINITA SI È ILLUSO. L’INDEBITAMENTO È ANCORA UN MACIGNO SUL PRESENTE E IL FUTURO DELLE AZIENDE

Conclusioni di Maurizio Ciaculli (presidente del Soccorso Contadino)

CONCLUDENDO

Qui puoi rivedere la puntata: