Nono giorno di sciopero della fame a Casal di Principe
Libera e Comitato Don Peppe Diana invitano le associazioni a Casal di Principe
Giacomo Parente sostituisce Dario Di Tella nello Sciopero della fame
Gianni Fabbris è al suo nono giorno di sciopero della fame (senza consumare altro che acqua e un cappuccino la mattina) nel presidio di Casal di Principe attendendo che il Presidente De Luca e i Ministri Speranza e Patuanelli accolgano la richiesta di incontro con una delegazione del Movimento degli allevatori. Richiesta avanzata con motivazioni chiare: gli allevatori che da mesi stanno avanzando proposte e sono in mobilitazione chiedono di essere ascoiltati per “chiarire ogni equivoco e lettura strumentale”. Fra questi, per il Coordinamento, vi è la continua provocazione per cui gli allevatori casertani sarebbero “mariuoli e camorristi” e che dunque bisogna intervenire militarmente e con il pugno di ferro, provando in mala fede a ridurre tutto alla facile scorciatoia dell’intervento repressivo tanto caro alla gestione dal pugno di ferro del piano precedente. Gestione” osserva Gianni Fabbris “che ha fallito fin qui allargando la brucellosi e la TBC in provincia di Caserta e facendo chiudere trecento aziende”.
Certo, osserva Fabbris : “rimaniamo perplessi quando, mentre a noi ancora non arrivano risposte alle richieste di convocazione, vediamo circolare le foto del Ministro Speranza che si intrattiene a Roma con alcuni di quelli che hanno responsabilità nel fallimento del vecchio Piano. Vogliamo pensare che il Ministro, incontrando il dott. Antonio Limone, abbia chiesto conto di cosa pensa il dirigente dell’Istituto Zooprofilattico Mediterraneo di Portici di quel fallimento, di come pensa che vi si possa porre rimedio, se si ritiene ancora adeguato nel suo ruolo di dirigente e di cosa pensa delle immagini e dei dati emersi dall’inchiesta di Report vista da milioni di persone. Il MInistro Speranza, ad ogni modo, potrà direttamente a noi quando e se ci sarà quell’incontro che gli chiediamo da tempo in modo da potersi fare quella idea compiuta assolvendo ad un dovere fondamentale in democrazia: quello che chiama chi governa a formarsi una conoscenza completa dei processi che è chiamato a governare”
Nella conferenza stampa di lunedi scorso il Coordinamento aveva proposto al Ministro interrogativi che potrebbero in realtà spiegare molte cose: “Cominciamo a pensare che la brucellosi e la TBC in realtà non si vogliano risolvere per consentire alle lobbies che si sono arricchite negli anni quelle rendite che , se si risolvessero davvero i problemi, non avrebbero più ragione di esistere. Diversi gli interessi cui il Coordinamento invita a guardare per trovare i nuovi “approfittatori”: fra questi vanno cercati nella filiera della macellazione e nell’abnorme apparato pubblico che insieme alla folta schiera di consulenze private dovrebbero supportare le imprese nelle soluzioni e che, al contrario, proliferano in un panorama di macerie come accade per gli “sciacalli che ingrassano in una economia di guerra”.
Intanto la mobilitazione va avanti con lo sciopero della fame di Gianni Fabbris che prosegue ad oltranza mentre si alternano al presidio allevatori, sindacalisti e testimonial che conducono lo sciopero per 24 ore. Oggi è la volta di Dario Di Tella, giovane allevatore che ha dato il cambio ad Antonietta Noviello, sorella di un allevatore, prima donna a scendere in campo mentre molte sono già le richieste di altre per affiancarsi.
Il Coordinamento ieri sera ha tenuto una lunga riunione in cui ha impostato la campagna nazionale e internazionale che sarà illustrata sabato mattina in conferenza stampa e che, nel suo lungo calendario, prevede che da sabato prossimo si aggiungano allo sciopero della fame persone da diverse zone d’Italia per arrivare all’iniziativa annunciata della manifestazione nazionale a Roma.
Oggi alle 18.30 si tiene nel cortile della NCO (la Nuova Cooperazione Organizzata) a Casal di Principe l’Assemblea dei soci del Comitato Don Diana (oltre 70) e Libera Caserta con l’invito agli allevatori ed alla associazioni a partecipare per esprimere solidarietà e sostegno alla iniziativa dello sciopero della fame. L’assemblea (che si svolge nel luogo dove Gianni Fabbris sta tenendo lo sciopero della fame), è un evento importante perché servirà, ancora una volta a sottolineare un punto essenziale della iniziativa popolare in corso: il suo carattere partecipativo, democratico, popolare e determinato.
Fabbris, anticipa un passaggio del suo intervento nell’assemblea di questa sera: “In questi mesi si sta formando una nuova coscienza di comunità alimentata dall’incontro degli allevatori con le associazioni, i movimenti, i cittadini e gli altri settori produttivi e costruita sulla cultura dell’impegno civile e anti camorra, sull’amore di questa terra e l’impegno per riprogettare e riconquistare il suo futuro, sulla dignità di chi non accetta più di togliersi il cappello di fronte al potere di turno. Una dignità che viene dalla consapevolezza che il potere è conferito dai cittadini e, in questo caso, i cittadini hanno deciso di riprendersi tutto il diritto ad esercitarlo di fronte al fallimento delle istituzioni. Chiunque pensi di buttarla in caciara per non dare risposte accusando di essere delinquenti e camorristi i cittadini del territorio deve già fare i conti con la loro forte determinazione democratica e presto con la consapevolezza dell’opinione pubblica italiana che avrà tutti gli elementi per capire”